IL GOBBO DI NOTRE-DAME (QUASIMODO)

Quasimodo è figlio di una famiglia Romaní che lo ha cresciuto fino a circa quattro anni di età, quando a causa della sua deformità l'abbandonò nella culla di Agnès il giorno che venne rapita dai romani. Rifiutato dalla madre adottiva, venne portato da due pie donne dal vescovo per venire battezzato ed esposto nella ruota dei trovatelli a Notre-Dame. Qui fu adottato dall'arcidiacono Claude Frollo, che gli impose il nome di Quasimodo e lo fece diventare il campanaro della cattedrale, convertendolo alla religione cattolica. La coppia romaní rapì e crebbe, al suo posto, una bambina di nome Agnès, figlia di una prostituta. È odiato e temuto dal popolo di Parigi, che lo considera il Diavolo o il Mostro e ritiene che sia figlio di una strega: Quasimodo è infatti gobbo, guercio, zoppo e, a causa del suo impiego e alla prolungata e ravvicinata esposizione al suono delle campane, sordo e del tutto incapace di comunicare. Egli ricambia il disprezzo odiando a sua volta la gente, dimostrando invece grande amore e devozione per l'arcidiacono, la chiesa e le campane. Nell'anno 1482, quando ha circa vent'anni, Quasimodo decide, seppur contro gli ordini del padrone Frollo, di intrufolarsi alla Festa dei folli, in cui viene incoronato "Papa dei folli" per la sua bruttezza. Avendo però tentato di rapire Esmeralda per ordine di Frollo, Quasimodo viene frustato sotto lo sguardo spaventato e allo stesso tempo divertito di tutta la folla. La romaní Esmeralda è l'unica ad avere pietà di lui e gli porta da bere. Da quel momento Quasimodo s'innamora perdutamente di lei. Pochi giorni dopo, il campanaro ricambia il favore salvando dall'impiccagione Esmeralda , falsamente accusata di tentato omicidio verso Phoebus de Châteaupers, il capitano delle guardie reali. In realtà a pugnalare l'uomo è stato Frollo, per l'amore non ricambiato della gitana. Quasimodo nasconde la romaní nella Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, dove dovrebbe godere del diritto d'asilo. Esmeralda gli mostra riconoscenza, continuando tuttavia ad amare Phoebus; da parte sua, il campanaro inizia a servire e proteggere Esmeralda scatenando la gelosia dell'arcidiacono nei suoi confronti. Frollo tenta nuovamente di ottenere l'amore di Esmeralda, facendole scegliere tra lui e la morte, ma la romaní lo rifiuta: ora nemmeno Luigi XI, il re di Francia, può difendere la ragazza che viene uccisa. La sordità di Quasimodo contribuisce al dramma, poiché egli impedisce ai romaní, intenzionati a far fuggire Esmeralda, di entrare nella cattedrale. Frollo assiste all'esecuzione da una torre del campanile assieme a Quasimodo che, mosso dall'ira, fa precipitare l'arcidiacono.