IL MISTERO DELLA TORRE

C'era una volta, nel cuore della Lomellina, una torre solitaria, che si ergeva come sentinella di pietra tra i campi e le nebbie. Nessuno sapeva con certezza chi l'avesse costruita: alcuni parlavano dei Visconti, altri dei Francesi, altri ancora giuravano che fosse molto più antica, forse romana. Ma tutti la chiamavano semplicemente La Torre. La leggenda racconta che, in una notte di tempesta, un cavaliere coperto da un mantello nero fu visto entrare nella torre, mai più uscirne. Al mattino, il temporale era cessato, ma sulle mura rimanevano le impronte dei ferri del suo cavallo, come se avesse scalato la pietra stessa.  Si dice che quella torre fosse un passaggio tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti. Nei sotterranei, ormai murati, si narrava che esistesse un corridoio segreto, dove erano custoditi tre scrigni d'oro, ma che nessuno osava cercare: la leggenda vuole che chiunque provi ad aprire gli scrigni venga colto da un silenzio eterno. Non muore, ma sparisce… come se fosse stato inghiottito dalla pietra stessa. Ogni tanto, nelle notti di luna piena, una luce tremolante si vede tra le feritoie della torre. I vecchi del paese mormorano che sia lo spirito del cavaliere, ancora prigioniero del suo voto. Dicono che fu condannato a custodire per l'eternità un segreto troppo grande per essere rivelato. Nessuno osa più avvicinarsi dopo il tramonto. I bambini crescono ascoltando la storia, e anche i più coraggiosi, quando passano lì vicino, abbassano la voce. 

Perché la torre ascolta...

E NON DIMENTICA!